”Già era in loco ove s'udia 'l rimbombo, dell'acqua che cadea ne l'altro giro, simile a quel che l'arnie fanno rombo“ Dante Alighieri Citazione Primi anni del XIV secolo Italia 0 0 0 0 Scrivi il primo commento Significato Il significato di questa frase descrive un momento in cui Dante e Virgilio, nel loro viaggio attraverso l'Inferno, raggiungono un punto dove il rumore dell'acqua che cade crea un suono profondo e continuo, simile al ronzio delle arnie. Questa simile-ratazione serve a dare un'idea dell'intensità del rumore e dell'atmosfera cupa e inquietante del luogo. Allegoria Nell'immagine allegorica, la caduta dell'acqua simboleggia la potenza e la forza della natura, mentre il suono risonante è rappresentato dalle api e dagli alveari, che conferiscono un senso di comunità e di lavoro incessante. Dante e Virgilio, avvolti dall'oscurità, rappresentano il viaggio interiore e la ricerca del significato attraverso le difficoltà. La luce tremolante simboleggia la speranza e la possibilità di illuminazione anche nei momenti più bui. Gli ombre e i contorni scolpiti enfatizzano il contrasto tra luce e oscurità, suggerendo la dualità della condizione umana e la capacità di resistenza e introspezione. Applicabilità Questa frase può essere applicata nella vita di tutti i giorni come un invito a osservare e descrivere il mondo con attenzione e creatività. Dante riesce a trasformare un semplice suono in un'immagine vivida e ricca di significato, mostrando come ogni dettaglio del mondo possa essere fonte di ispirazione e riflessione. Possiamo imparare a vedere il mondo con occhi più attenti e a trovare bellezza e significato anche nei dettagli più piccoli e quotidiani. Impatto La frase ha avuto un impatto significativo sulla cultura e sulla letteratura, non solo italiana ma mondiale. La "Divina Commedia" è considerata una delle opere più importanti della letteratura mondiale e ha influenzato innumerevoli scrittori, artisti e pensatori. La descrizione vivida e ricca di metafore di Dante ha contribuito a formare l'immaginario collettivo dell'Inferno e del viaggio ultraterreno. Contesto Storico Il contesto storico di questa frase risale ai primi anni del XIV secolo, periodo in cui Dante scrisse la "Divina Commedia". In quegli anni, Dante era esiliato da Firenze e viveva in vari luoghi dell'Italia settentrionale. Il poema riflette molte delle sue esperienze personali, politiche e spirituali. La descrizione dell'Inferno rappresenta una critica allegorica della società dell'epoca e dei vizi umani. Critiche Generalmente, la "Divina Commedia" è stata lodata per la sua profondità e complessità, ma alcune critiche possono emergere dall'interpretazione dei suoi simbolismi e dalla rappresentazione di determinate figure storiche e mitologiche. Ci sono state dispute riguardo all'allegoria politica e religiosa contenuta nell'opera e su alcune scelte narrative di Dante che riflettono i pregiudizi del suo tempo. Variazioni Esistono variazioni nella descrizione immaginifica dei suoni in diverse tradizioni letterarie. Ad esempio, nella poesia cinese dell'epoca Tang, il suono dell'acqua e della natura viene descritto in termini altrettanto vividi ma con un'enfasi maggiore sulla serenità e la pace interiore, piuttosto che sull'intensità e la paura. Torna alla descrizione 280 caratteri rimasti Invia Commento Nessun Commento S'altra vita non è, perché a questa, non date voi la più parte del core? Ugo Foscolo Scopri di più E io: 'Maestro, che è tanto greve, a quelle che lamentar li fa sì forte?'. Dante Alighieri Scopri di più Sì lunga tratta di gente, io vidi, che di venire a pareggiar pareva innumera. Dante Alighieri Scopri di più Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate. Dante Alighieri Scopri di più Quivi la brutta Eritón crepava, che richiamò le ombre a' corpi sui. Dante Alighieri Scopri di più E come i stornei ne portan l'ali, nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali. Dante Alighieri Scopri di più Tu proverai sì come sa di sale, lo pane altrui, e come è duro calle, lo scendere e 'l salir per l'altrui scale. Dante Alighieri Scopri di più Oh imaginativa che ne rube, tal volta sì di fuor, ch'om non s'accorge, però ch'altri sensi ad essa tùbe! Dante Alighieri Scopri di più Oltre la spera, che più larga gira, passa 'l sospiro ch'esce del mio core. Francesco Petrarca Scopri di più Ahi quanto a dir qual era è cosa dura, questa selva selvaggia e aspra e forte, che nel pensier rinova la paura! Dante Alighieri Scopri di più Accedendo, abiliterai il salvataggio delle tue preferenze e potrai inserire commenti. Accedendo, abiliterai il salvataggio delle tue preferenze e potrai inserire commenti. 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E io: 'Maestro, che è tanto greve, a quelle che lamentar li fa sì forte?'. Dante Alighieri Scopri di più
Sì lunga tratta di gente, io vidi, che di venire a pareggiar pareva innumera. Dante Alighieri Scopri di più
E come i stornei ne portan l'ali, nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali. Dante Alighieri Scopri di più
Tu proverai sì come sa di sale, lo pane altrui, e come è duro calle, lo scendere e 'l salir per l'altrui scale. Dante Alighieri Scopri di più
Oh imaginativa che ne rube, tal volta sì di fuor, ch'om non s'accorge, però ch'altri sensi ad essa tùbe! Dante Alighieri Scopri di più
Oltre la spera, che più larga gira, passa 'l sospiro ch'esce del mio core. Francesco Petrarca Scopri di più
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura, questa selva selvaggia e aspra e forte, che nel pensier rinova la paura! Dante Alighieri Scopri di più