”Quivi la brutta Eritón crepava, che richiamò le ombre a' corpi sui“ Dante Alighieri Citazione Primo quarto del XIV secolo Italia 0 0 0 0 Scrivi il primo commento Significato La frase descrive Eritone, una maga famosa nell'antichità classica, conosciuta per le sue capacità necromantiche, ossia di riportare i morti in vita. Dante la colloca nel sesto canto dell'Inferno tra le mura della città di Dite, un luogo infernale dove vengono puniti gli eretici. Da un punto di vista filosofico, il passaggio può essere interpretato come una condanna dell'uso della magia nera e dei tentativi umani di sovvertire l'ordine naturale delle cose, come la separazione tra la vita e la morte. Psicologicamente, può rappresentare le paure arcaiche e universali dell'umanità riguardo alla morte, al confine tra la vita e l'aldilà, nonché l'inquietudine associata con l'occulto e il sovrannaturale. Allegoria L'immagine include Eritone come simbolo del potere e della paura associati con la necromanzia e l'occulto. Le ombre che si sollevano dalla terra enfatizzano il confine tra il regno dei vivi e quello dei morti, evidenziando il tema della manipolazione delle forze naturali. Le mura di Dite sullo sfondo sottolineano l'ambientazione infernale, rappresentando l'inesorabiltà delle punizioni divine. La luce spettrale che illumina il volto di Eritone simboleggia la seduzione pericolosa del sovrannaturale, al contempo affascinante e terrorizzante. Applicabilità Il messaggio di questa frase può essere applicato alla vita moderna come un avvertimento contro i tentativi di manipolare forze al di là del controllo umano. Essa ci esorta a rispettare i limiti naturali e a considerare le conseguenze delle nostre azioni, specialmente quando ci addentriamo in territori sconosciuti o pericolosi. Nel quotidiano, questo può essere visto come un invito alla prudenza, alla saggezza e alla responsabilità nell'uso delle proprie capacità e conoscenze. Impatto La frase e, in generale, la "Divina Commedia" di Dante hanno avuto un impatto profondo nella cultura occidentale. L'opera ha influenzato non solo la letteratura, ma anche la filosofia, l'arte, la teologia e la cultura popolare. Le immagini potenti e i temi universali trattati nella "Divina Commedia" continuano a risuonare nel tempo e sono stati oggetto di innumerevoli analisi e interpretazioni. La figura di Eritone, con le sue connessioni all’occulto e alla necromanzia, continua a rappresentare il fascino e la paura del sovrannaturale al di là del controllo umano. Contesto Storico La "Divina Commedia" fu scritta nel primo quarto del XIV secolo, uno dei periodi più affascinanti della storia italiana, un'epoca di intensa fervore politico, religioso e intellettuale. La figura di Eritone proviene dalla mitologia romana e greca dove era nota come una delle streghe nel poema epico "Pharsalia" di Lucano, scritta durante il I secolo d.C. Lucano la descrive mentre resuscita i morti per predire il futuro, stabilendo così il contesto gotico e infernale della narrativa di Dante. Critiche La "Divina Commedia" è stata oggetto di critiche e dibattiti infiniti. Alcuni critici hanno messo in evidenza l'aspetto moralistico e la rigida divisione tra bene e male che può apparire anacronistica e dogmatica. In tempi moderni, l'interpretazione letterale dell'opera può essere discussa alla luce delle diverse sensibilità religiose e culturali. Tuttavia, le dimensioni allegoriche e simboliche della "Divina Commedia" la rendono un'opera aperta, capace di stimolare il pensiero critico e la riflessione etica. Variazioni La figura della maga o strega che evoca i morti è presente in molte culture. Ad esempio, nella mitologia giapponese ci sono racconti di onmyoji (magi) che hanno potere sul mondo degli spiriti. In Africa occidentale, figure simili appaiono nei racconti del griot e negli miti Yoruba, che talvolta includono figure che possono comunicare con il mondo degli spiriti. Torna alla descrizione 280 caratteri rimasti Invia Commento Nessun Commento S'altra vita non è, perché a questa, non date voi la più parte del core? Ugo Foscolo Scopri di più Sì lunga tratta di gente, io vidi, che di venire a pareggiar pareva innumera. Dante Alighieri Scopri di più C'è magia nell'aria stasera, e tutto può succedere. Cultura popolare Scopri di più Tu proverai sì come sa di sale, lo pane altrui, e come è duro calle, lo scendere e 'l salir per l'altrui scale. Dante Alighieri Scopri di più Già era in loco ove s'udia 'l rimbombo, dell'acqua che cadea ne l'altro giro, simile a quel che l'arnie fanno rombo. Dante Alighieri Scopri di più La separazione è tutto ciò che conosciamo del paradiso, e tutto ciò di cui abbiamo bisogno dell'inferno. Emily Dickinson Scopri di più E io: 'Maestro, che è tanto greve, a quelle che lamentar li fa sì forte?'. Dante Alighieri Scopri di più Oltre la spera, che più larga gira, passa 'l sospiro ch'esce del mio core. Francesco Petrarca Scopri di più E come i stornei ne portan l'ali, nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali. Dante Alighieri Scopri di più Potrai salvere le tue preferenze e inserire commenti. Potrai salvere le tue preferenze e inserire commenti. Sign in with: or with your email address: Email Password Accedi Loading... Nome Inserisci il tuo nome o nickname (da 3 a 20 caratteri). Email Inserisci un indirizzo email valido da verificare. Password 8+ caratteri, 1 maiuscola, 1 minuscola, 1 numero, 1 carattere speciale @$!%*?_+ Cliccando sul pulsante di registrazione riceverai un'email di verifica e si chiuderà questa finestra. Crea account Nuovo qui? Crea un account. Precedente Chiudi
Sì lunga tratta di gente, io vidi, che di venire a pareggiar pareva innumera. Dante Alighieri Scopri di più
Tu proverai sì come sa di sale, lo pane altrui, e come è duro calle, lo scendere e 'l salir per l'altrui scale. Dante Alighieri Scopri di più
Già era in loco ove s'udia 'l rimbombo, dell'acqua che cadea ne l'altro giro, simile a quel che l'arnie fanno rombo. Dante Alighieri Scopri di più
La separazione è tutto ciò che conosciamo del paradiso, e tutto ciò di cui abbiamo bisogno dell'inferno. Emily Dickinson Scopri di più
E io: 'Maestro, che è tanto greve, a quelle che lamentar li fa sì forte?'. Dante Alighieri Scopri di più
Oltre la spera, che più larga gira, passa 'l sospiro ch'esce del mio core. Francesco Petrarca Scopri di più
E come i stornei ne portan l'ali, nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali. Dante Alighieri Scopri di più