”Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza“ Dante Alighieri Citazione Fine del Medioevo (secoli XIII-XIV). Italia 0 0 0 0 Scrivi il primo commento Significato La frase significa che gli esseri umani non sono stati creati per vivere come animali senza ragione e passione, ma per cercare la virtù e la conoscenza. Questo riflette la visione di Dante della natura umana e della sua fondamentale vocazione alla scoperta, alla cultura e alla moralità. Ulisse, l'oratore nel poema, rappresenta l'aspirazione all'esplorazione e alla sfida delle frontiere della conoscenza, anche a costo della propria vita. Allegoria L'immagine potrebbe includere Ulisse su una piccola barca in un mare tempestoso, a simboleggiare il viaggio difficile e pericoloso verso la conoscenza. L'orizzonte luminoso rappresenta la virtù e la conoscenza, la destinazione sperata. Le nuvole minacciose possono rappresentare i rischi e le tentazioni da superare, mentre l'apertura verso il cielo azzurro connette con la speranza e la promessa della scoperta. Montagne e stelle aggiungono un senso di aspirazione e grandezza, rinforzando l'importanza della missione umana in un contesto eternamente vasto e affascinante. Applicabilità Il messaggio della frase può essere applicato alla vita quotidiana in molti modi. Incoraggia le persone a perseguire obiettivi elevati, a coltivare le proprie capacità intellettuali e morali, e a non accontentarsi di una vita di mediocrità o mera sopravvivenza. Invita a essere attivi nella ricerca del sapere e a essere determinati a vivere una vita significativa e virtuosa. Impatto La frase ha avuto un impatto significativo nella cultura occidentale come parte di uno dei più grandi capolavori letterari della storia, la "Divina Commedia". Ha ispirato generazioni di lettori, scrittori e pensatori, influenzando il Rinascimento e l'umanesimo rinascimentale. È spesso citata come un invito a non accontentarsi della vita di base, ma a cercare sempre la virtù e la conoscenza. Contesto Storico Questa frase proviene dalla "Divina Commedia," scritta tra il 1308 e il 1320. Nel Medioevo, il contesto culturale e letterario era caratterizzato da una forte tensione tra la fede religiosa e il nascente umanesimo. Dante, pur inserendo la sua opera in un quadro teologico, apre il percorso verso la valorizzazione dell'intelletto umano e dell'esplorazione conoscitiva. I valori di virtù e conoscenza erano componenti cruciali anche della filosofia scolastica del tempo. Critiche Non ci sono critiche significative legate alla frase stessa, sebbene il personaggio di Ulisse e la sua spinta verso la conoscenza siano stati oggetto di dibattito. Alcuni potrebbero interpretare negativamente l'aspirazione smisurata di Ulisse come hybris, una forma di orgoglio eccessivo che porta alla rovina. Tuttavia, nella maggior parte delle interpretazioni, il messaggio è generalmente visto in modo positivo. Variazioni Non ci sono variazioni rilevanti della frase, benché il messaggio di ricercare conoscenza e virtù trovi paralleli in molte culture. Ad esempio, nella tradizione confuciana cinese, l'accento è posto sull'auto-miglioramento e l'apprendimento continuo come doveri morali. Torna alla descrizione 280 caratteri rimasti Invia Commento Nessun Commento S'altra vita non è, perché a questa, non date voi la più parte del core? Ugo Foscolo Scopri di più E quindi uscimmo a riveder le stelle. Dante Alighieri Scopri di più Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch'io te sopra te corono e mitrio. Dante Alighieri Scopri di più Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Dante Alighieri Scopri di più In la sua volontade è nostra pace. Dante Alighieri Scopri di più Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. Dante Alighieri Scopri di più Per correr miglior acque alza le vele, omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele. Dante Alighieri Scopri di più Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate. Dante Alighieri Scopri di più La bontà infinita ha sì gran braccia, che prende ciò che si rivolge a lei. Dante Alighieri Scopri di più Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Dante Alighieri Scopri di più Accedendo, abiliterai il salvataggio delle tue preferenze e potrai inserire commenti. Accedendo, abiliterai il salvataggio delle tue preferenze e potrai inserire commenti. Sign in with: or with your email address: Email Password Accedi Loading... Nome Inserisci il tuo nome o nickname (da 3 a 20 caratteri). Email Inserisci un indirizzo email valido da verificare. Password 8+ caratteri, 1 maiuscola, 1 minuscola, 1 numero, 1 carattere speciale @$!%*?_+ Cliccando sul pulsante di registrazione riceverai un'email di verifica. Crea account Nuovo qui? Crea un account. Precedente Chiudi
Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, e fallo fora non fare a suo senno: per ch'io te sopra te corono e mitrio. Dante Alighieri Scopri di più
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Dante Alighieri Scopri di più
Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona. Dante Alighieri Scopri di più
Per correr miglior acque alza le vele, omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele. Dante Alighieri Scopri di più
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Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Dante Alighieri Scopri di più